L’emicrania, una forma di mal di testa primario, ovvero non causato da patologie sottostanti,
rappresenta la terza malattia più comune nel mondo. Colpisce oltre un miliardo di persone, di
cui circa 10 milioni nel Regno Unito. L’emicrania e’ tre volte piu comune nelle donne che
negli uomini e puo’ insorgere a qualsiasi eta’, anche se piu comunemente inizia con la
puberta’. L’emicrania e’ comune anche nei bambini, nel qual caso puo’ presentarsi, oltre che
con la cefalea, anche con disturbi gastrointenstinali, rendendo la diagnosi piu’ difficile.
Anche se le cause dell’emicrania ancora non si conoscono del tutto, sappiamo che la malattia
e’ caratterizzata da una predisposizione genetica che può essere esacerbata da fattori
scatenanti esterni (come il sonno, lo stress, e la fame) e da un’alterazione del cervello
nell’elaborazione degli stimoli sensoriali e del dolore.


L’attacco di emicrania e’ caratterizzato da dolore di tipo medio-severo, che va tipicamente
dalle 4 ore ai tre giorni, spesso unilaterale e che puo’ coinvolgere tutta la testa. Associato al
dolore, durante l’attacco i pazienti tipicamente presentano:
-fastidio per le luci, i rumori e gli odori forti
-nausea e/o vomito
-senso di fatica e spossatezza, e peggioramento del dolore con il movimento
-disturbi della concentrazione, dell’umore e dell’appetito, vertigini, e molti altri


In circa un terzo delle persone con emicrania, gli attacchi possono essere preceduti o
accompagnati da un fenomeno noto come ‘aura’ caratterizzato tipicamente da disturbi
transitori della visione, sensitivi e del linguaggio.
La terapia dell’emicrania si suddivide in terapia acuta, o dell’attacco, e terapia preventiva.
Con la terapia dell’attacco si agisce sul dolore quando e’ presente, e gli altri sintomi acuti. E’
importante, nella terapia acuta, tenere sempre a mente il rischio della ‘medication overuse
headache’, in cui un eccesso di farmaci dell’attacco rende, a lungo andare, gli attacchi piu’
frequenti. Si consiglia quindi sempre di evitare un uso di analgesici o farmaci dell’attacco
superiore ai 2 giorni al mese.
Lo scopo della terapia preventiva, invece, è quello di diminuire la quantità di attacchi, e viene
consigliata tipicamente quando questi superano una frequenza di tre-quattro al mese o quando
diventano troppo debilitanti per il paziente.
Un’adeguata terapia preventiva, che si puo’ effettuare con diversi tipi di farmaci, può evitare
la cronicizzazione della malattia. Questa avviene quando gli attacchi sono talmente frequenti
da presentarsi in oltre la metà dei giorni del mese. La terapia dell’emicrania può anche
avvalersi di misure non farmacologiche, che vanno valutate individualmente e adattate a
ciascun paziente.
Negli ultimi anni, numerosi nuovi farmaci sono stati creati e studiati specificamente per la
terapia dell’emicrania, con un successo molto alto in numerosi pazienti. La maggior parte di
essi sono diretti a bloccare una molecola chiamata ‘Calcitonin-gene related peptide’, che e’
coinvolta nella generazione del dolore di questo tipo di cefalea.

A cura della Dott.ssa Francesca Puledda