Ormai ci siamo, l’inverno è arrivato e con esso tutte le complicazioni che possono giungere quando le temperature purtroppo scendono. Quando il clima diventa freddo, molte persone avvertono dolore o disagio alle orecchie (le otiti acute), al naso e alla gola. Tuttavia, spesso si confondono i sintomi causati dal freddo con invece una malattia o un’infezione (o viceversa).
Il mal d’orecchio (in tutte le sue forme) è uno dei disturbi più comuni e colpisce le persone di tutte le età. Può manifestarsi in modi diversi, da un lieve dolore o anche fitte intense, localizzato in un orecchio solo o in entrambi e nella maggior parte dei casi, se si è fortunati sparisce da solo in una o due settimane.
I principali responsabili di questa infiammazione sono i batteri, e talvolta anche i virus, presenti nel muco che passano attraverso la tromba di Eustachio, che collega naso e orecchio. Questi germi provocano la formazione di pus che ristagna nella cavità, andando a premere contro il timpano.
A pagarne le conseguenze di questo disagio, sono di sicuro i più piccoli. Infatti bambini sono più soggetti a soffrire di otiti perché la loro tuba di Eustachio ha dimensioni inferiori rispetto a quella degli adulti e si trova in posizione orizzontale, favorendo il passaggio dei batteri dal naso all’orecchio e il ristagno dei liquidi.
Per il benessere delle orecchie bisogna stare attenti anche ai gesti quotidiani, come ad esempio, attenzione al phon: se lo si avvicina troppo al padiglione auricolare, con temperature elevate, potreste creare delle condizioni favorevoli alla comparsa di otiti e altri fastidi, a causa dello sbalzo di temperatura tra esterno e interno dell’orecchio.
Gli sbalzi di temperatura infatti possono mettere in pericolo il benessere delle orecchie, non solo nei bambini, ma anche negli adulti e negli anziani.
Se nei più piccoli è soprattutto il dolore a richiamare l’attenzione, in età adulta si può verificare una leggera debolezza dell’udito oppure possono comparire fastidi passeggeri, come i ronzii.
Abbiamo raccolto alcuni semplici gesti per difendersi dal freddo:
- Asciugare sempre con cura le orecchie dopo aver fatto la doccia o il bagno
- Utilizzare in modo corretto e non troppo spesso, in particolare nei bambini, i bastoncini di cotone per pulire l’orecchio
- Non esagerare con l’uso del telefono cellulare, se possibile usate sempre le cuffie per telefonare, e se ascoltate la musica attenzione a non esagerare con il volume
- Durante l’asciugatura dei capelli, tenere il getto del phon lontano dalle orecchie perché l’aria troppo calda può influire sul benessere dell’orecchio interno
Se nonostante questi piccoli e semplici gesti, il tuo mal d’orecchio si prolunga per più di due settimane, rivolgiti al tuo medico per organizzare una visita specialistica.
Abbiamo fatto alla nostra Dottoressa Chiara Cerovac, esperta otorinolaringoiatra alcune domande:
È il freddo a provocare le infezioni alle orecchie?
Il freddo, a differenza di quanto si pensa, non é la causa unica e principale dell’otite.
Lo può essere, per via indiretta, dell’otite media, che è
un’infezione più comune nei mesi invernali a causa della proliferazione di batteri e virus legati ai raffreddori o alla influenza. Anche il trascorrere molto tempo in ambienti chiusi predispone questo all’attacco di virus e batteri.
Una otite si può avere anche nei periodi caldi, ma di solito di tratta di infiammazioni che coinvolgono il condotto uditivo esterno, non la membrana timpanica.
Come si riconoscono le otiti acute?
L’ infezione acuta dell’orecchio comporta un dolore violento. Può essere accompagnata da febbre, diminuzione della capacità uditiva, acufeni, scolo di secrezioni purulente dal condotto uditivo.
È vero che grazie alla mascherina i casi di otite acuta si sono ridotti notevolmente?
L’uso delle mascherine ed il distanziamento sociale introdotto a causa della recente pandemia di Sars-Cov2 ha visto diminuire in maniera netta la frequenza di malattie infettive, soprattutto respiratorie.
Infatti soprattutto nei bambini, la percentuale di infezioni naso/orecchio si é ridotta in maniera significativa.
Che terapie consiglia in caso di dolore acuto?
In caso di dolore acuto è consigliabile una visita dal medico curante o dallo specialista, ma nel frattempo per combattere il dolore è possibile assumere paracetamolo o ibuprofene.
Sarà il medico, dopo aver effettuato la visita, a prescrivere una terapia adeguata che nella maggior parte dei casi è basata sull’utilizzo degli antibiotici.