A cura del Dott. Fabio Castiglione
Torna Movember, il mese degli uomini dedicato all’importanza della prevenzione contro il rischio di tumore della prostata.
In occasione di questo evento affrontiamo un argomento molto importante, Il tumore alla Prostata . Il tema è dibattuto, parlarne è sempre utile. Anche e soprattutto per ribadire l’importanza delle prevenzione e dello screening del tumore alla prostata .
Dottore London ogni anno sposa la causa di Movember offrendo ai suoi pazienti un checkup prostatico con Il Dr. Fabio Castiglione Urologo a un costo agevolato per il mese di Novembre.
Cosa è la prostata ?
Grande quanto una castagna, la prostata fa parte dell’apparato riproduttore maschile ed è situata sotto la vescica, di fronte al retto, e circonda l’uretra, il canale attraverso il quale l’urina arriva fino all’esterno. La prostata, assieme alle vescicole seminali, ha il compito di generare il fluido spermatico, che fuoriesce durante l’eiaculazione assieme agli spermatozoi prodotti dai testicoli.
Il tumore della prostata
Il tumore della prostata è molto comune: in UK e in italia occupa il primo posto nella classifica dei tumori più comuni tra gli uomini (il 18% di tutti i tumori maschili) e il 4 posto nella popolazione generale (9% di tutti i tumori), con poco meno di 35.000 nuovi casi ogni anno!!!.
Il cancro della prostata presentarsi come:
tumore della prostata localizzato, è un tumore di tipo maligno che alla diagnosi è confinato alla prostata;
cancro della prostata avanzato, è un tumore di tipo maligno che si diffonde in altre sedi (linfonodi, ossa) dando metastasi;
Le cause del tumore della prostata non sono del tutto note, ma sono stati identificati alcuni fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
Tra questi ce ne sono alcuni non modificabili:
- familiarità – un parente di primo grado (padre, fratello) con un tumore rappresenta un fattore di rischio, specialmente se la malattia è insorta in giovane età
- origine etnica e geografica – più a rischio gli afro-americani e gli uomini che vivono in Nord America, Europa nord-occidentale e Australia
- età avanzata – il tumore è più comune dopo i 50 anni
- fattori genetici
E altri modificabili:
- fumo di sigaretta – i forti fumatori hanno un rischio doppio rispetto ai non fumatori
- sovrappeso e obesità – i chili di troppo aumentano la mortalità legata al tumore
Segni e sintomi
Anche se nelle sue fasi iniziali il tumore alla prostata può essere del tutto asintomatico, è opportuno rivolgersi al medico in presenza di sintomi come:
- dolore alla parte bassa della schiena
- perdita di appetito o di peso
- dolore nell’area pelvica
- bisogno frequente di urinare e problemi nel farlo (bruciore, presenza di sangue, dolore) dolore durante l’eiaculazione
Tali sintomi non sono necessariamente legati alla presenza di un cancro alla prostata e L’urologo sarà in grado di identificarne la causa e di proporre le soluzioni più adeguate.
Prevenzione del tumore alla prostata | Screening del tumore alla prostata
Per tenere alla larga il cancro alla prostata, la strategia si basa sulla correzione dei fattori di rischio modificabili, quali:
- dieta sana
- controllo del peso
- regolare attività fisica
Diagnosi
Il primo passo verso la diagnosi di cancro della prostata è la visita urologica. Lo specialista effettuerà l’esplorazione digitale rettale per verificare al tatto la presenza di eventuali noduli o anomalie della prostata.
Il secondo Step è rappresentato dall’esame del PSA. Cosa è Il PSA? Il PSA è una proteina normalmente presente sangue, prodotta esclusivamente dalla prostata. Per questo motivo, l’antigene prostatico specifico – PSA può essere usato come indicatore di malattie prostatiche. Il range del PSA normale va da 0 a 4 ng/ml. Questo non significa che chi ha il PSA sotto i 4 ng/ml non possa essere effetto dal tumore alla prostata!!! Bisogna sempre correlare il PSA all’età del paziente e alla esplorazione rettale!!!
In caso di sospetto di tumore alla prostata l’urologo potrà consigliare i seguenti esami di secondo livello.
Risonanza magnetica multiparametrica della prostata. Questo esame permette di mappare accuratamente tutta la prostata ed evidenziare eventuali aree sospette per tumore della prostata. Questa indagine può evitare di dover eseguire una biopsia o può aiutare ad eseguire la biopsia in maniera più accurata, aumentando la possibilità di effettuare una diagnosi precoce del cancro della prostata.
Biopsia prostatica Tranrettale o prenieale. In caso di lesioni sospette, è possibile effettuare la biopsia prostatica transerettale o perineale, prelevando piccoli campioni di tessuto da diverse aree della prostata, e arrivare alla diagnosi precisa.
Analizzando le cellule tumorali al microscopio, è possibile assegnare un grado di aggressività della malattia.
Per arrivare a definire lo stadio è necessario effettuare esami come la tomografia computerizzata (TC – TAC), risonanza magnetica, tomografia a emissione di positroni (PET) o scintigrafia ossea.
Trattamento del tumore della prostata
La scelta del trattamento del tumore alla prostata dipende da molteplici fattori, incluse le caratteristiche del paziente e della malattia.
Sorveglianza attiva: è una strategia che non prevede alcun trattamento chirurgico, radioterapico o chemioterapico, ma punta sul monitoraggio frequente del PSA (ogni 4 mesi), che rappresenta la prima spia di allarme di una eventuale progressione della malattia tumorale.
Chirurgia: la prostatectomia radicale consiste nell’asportazione completa di prostata, vescicole seminali ed eventualmente del tessuto circostante (linfonodi) e può essere eseguita secondo diverse modalità:
- robotica, mediante piccoli fori a livello dell’addome con l’ausilio di un robot
- open (a cielo aperto), con un’incisione effettuata sotto l’ombelico
Radioterapia: consiste nell’utilizzo di radiazioni per distruggere le cellule tumorali. La radioterapia può essere:
- la prima scelta di trattamento
- un aiuto dopo la chirurgia (trattamento adiuvante)Il trattamento può essere effettuato mediante raggi esterni, oppure mediante piccoli “semi” radioattivi posizionati nella prostata e che rilasciano radiazioni gradualmente e in modo continuo.
Disfunzione erettile dopo il trattamento del cancro della prostata
Dopo l’intervento chirurgico o la radioterapia possono presentarsi delle condizioni che possono modificare la qualità di vita come la disfunzione erettile o l’incontinenza urinaria. L’incontinenza difficilmente si protrae oltre l’anno e può migliorare grazie a esercizi specifici dei muscoli del pavimento pelvico che migliorano il controllo della vescica.
I problemi erettili, invece, possono risolversi nel giro di 6-18 mesi nel 25% dei casi o restare permanenti e quindi il paziente può necessitare di ausili farmacologici per avere un rapporto sessuale. Il dr. Fabio Castiglione Urologo italiano è un esperto europeo nel campo della riabilitazione sessuale dopo postectomia radicale e ha sviluppato un innovativo protocollo per la cura della disfunzione erettile post-prostatectomia di cui vi racconteremo presto nel prossimo articolo.